Forni Avoltri è un piccolo comune di 652 abitanti situato
nell’alta Val Degano poco prima di entrare in Veneto. E’ il paese più a nord
della Carnia ed ha una storia abbastanza antica.
Sebbene abitato già in epoca romana, il paese deve il suo
sviluppo intorno al 1300 quando ricevette la concessione per l’estrazione del
ferro.
Forni Avoltri segue la storia del resto del Friuli facendo
parte prima del Patriarcato di Aquileia, poi della Serenissima. In epoca veneziana
il paese sarà utilizzato anche per ricavarne legname.
Durante la grande guerra il paese fu sgomberato ed usato
come base di rifornimento per le truppe di prima linea.
Attualmente l’economia del paese si basa sul turismo, sullo
stabilimento dell’acqua minerale “Goccia di Carnia” e sull’estrazione del
pregiato marmo “fior di pesco carnico”.
Il paese conta la presenza di 67 imprese e rientra nell’ambito
delle zone svantaggiate a causa della posizione geografica.
Questo piccolo comune si è trovato al centro di un fatto
piuttosto grave che rischia di minarne le finanze: il mese d’aprile l’amministrazione
comunale dovette ospitare alcuni profughi provenienti da Lampedusa.
Con il tempo i profughi hanno presentato richiesta di asilo
e se ne sono andati dal paese ed è proprio qui che sono iniziati i guai per il
piccolo comune carnico. Tre mesi dopo il comune di Forni Avoltri si è visto recapitare
una fattura di 10.000 euro a suo carico per il mantenimento dei minori che
facevano parte del gruppo di profughi ospitati nel paese mesi prima.
Formalmente il tribunale dei minori di Trieste aveva affidato la custodia di
quei bambini al piccolo comune carnico che ora doveva accollarsene le spese di
mantenimento.
Non è finita qui: i 10.000 euro sono soltanto una parte dei
25.000 euro che il comune deve versare per il mantenimento dei minori, i quali
dovranno essere mantenuti dal comune fino al raggiungimento della maggiore età.
Questa spesa imprevista ha subito messo in allarme l’intera
amministrazione comunale che non può permettersi una spesa così elevata. Il
comune rischia così il default.
Il sindaco Clara Vidale si è già mobilitata scrivendo alla
questura di Tolmezzo ed al ministro dell’interno Angelino Alfano per chiedere
un intervento immediato. Il comune non è in grado di far fronte a quella spesa
imprevista. Il sindaco inoltre fa presente che l’affidamento di quei minori è
avvenuto all’insaputa del comune e dopo che questi erano stati trasferiti.
E’ così che un piccolo comune carnico rischia di andare in
default per quello che avrebbe dovuto essere un gesto di solidarietà.
Questo esempio serve per far capire quali siano le
conseguenze negative di Mare Nostrum per il territorio: anche nel nostro
Friuli, un comune rischia il fallimento a causa di scellerate politiche
ideologiche riguardo l’immigrazione.
L’operazione Mare Nostrum, iniziata quasi un anno fa come
operazione d’emergenza, è oggi diventata permanente tanto che molto presto il
governo “festeggerà” il primo compleanno dalla sua nascita.
Mentre la Spagna di Rajoy è impegnata nel respingimento
degli immigrati a causa delle difficoltà economiche che sta attraversando il
paese iberico, l’Italia, che in quanto a crisi non ha nulla da invidiare alla
Spagna, si permette di spendere milioni di euro per ricevere quasi 1000
immigrati al giorno. Immigrati che finiscono per gravare sulle già esigue
finanze dei comuni italiani.
Prendiamo atto che per il governo centrale i soldi per gli
italiani non ci sono, per gli stranieri sì!
D.Deotto
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