lunedì 6 ottobre 2014
L'INIZIO DELLA GRANDE GUERRA
Nel ottobre del 1914 la Grande Guerra era iniziata da due mesi.
Tutti sanno che ufficialmente il conflitto inizio con la dichiarazione di guerra austriaca alla Serbia, che a sua volta causò l'entrata in guerra della Russia. Da qui si innescò una reazione a catena che in breve tempo portò in guerra la Germania, la Francia, il Regno Unito e l'Impero ottomano.
Ben in pochi sanno però che questi furono solo dei pretesti: l'Austria-Ungheria non dichiarò guerra alla Serbia per l'uccisione dell'arciduca Francesco Ferdinando. Tra l'attentato di Sarajevo e la dichiarazione di guerra passò più di un mese e durante quel periodo l'Austria non sembrava proprio un paese sull'orlo di una guerra. In realtà gli austriaci non erano entusiasti di iniziare una guerra di grandi proporzioni: l'impero austro-ungarico era infatti in crisi dilaniato dai nazionalismi, da una economia arretrata e da un esercito non pronto al conflitto.
Chi invece era pronto al conflitto ed in fondo pure lo desiderava era il kaiser tedesco Gugliemo II che voleva rompere il cerchio che inglesi e russi avevano stretto attorno a lui con la Triplice Intesa.
In particolare i tedeschi temevano moltissimo una invasione russa da est e già da tempo avevano predisposto un piano per eliminare l'impero russo. Questo piano però doveva necessariamente essere attuato prima che i russi facessero una riforma militare. Una russia dotata di un esercito moderno e di ufficiali ben addestrati sarebbe stata un avversario troppo forte per la Germania.
Non è quindi un caso che la Germania abbia fatto di tutto per trascinare i russi nel conflitto prima che il loro esercito venisse ammodernato.
Il nemico principale della Germania non era la Francia ma la Russia: la strategia di guerra infatti prevedeva una guerra lampo ad occidente ed un rapido armistizio con la Francia per poi potersi concentrare sul fronte orientale ed arrivare fino a Mosca.
Il piano tuttavia fallì perchè i tedeschi vennero fermati dai francesi sulla Marna. L'alto commando tedesco commise un grosso errore: dopo lo sfondamento in Belgio, la strada per Parigi era spianata.
La situazione era talmente grave che il governo francese si era spostato a sud e la popolazione era stata armata per affrontare l'assedio della città. I tedeschi non se ne accorsero e preferirono optare per una manovra a tenaglia sulla marna che avrebbe avuto lo scopo di circondare dell'esercito francese.
Quando i francesi si accorsero della manovra tedesca li attaccarono sul fianco muovendo da Parigi riuscendo a respingerli. Da quel momento in poi il fronte occidentale si stabilizzò dando origine alla temibilissima guerra di posizione che tutti conosciamo. Oltre a ciò esso divenne il fronte principale, quello che costò più vite umane ad entrambi i contendenti.
L'Italia rimase neutrale in questa prima fase: essa era legata ad Austria e Germania da un patto di difesa che potè non rispettare perchè i suoi alleati non erano stati aggrediti. Inoltre il trattato della Triplice Alleanza prevedeva che in caso di una espansione territoriale nei balcani degli Austriaci, gli italiani avrebbero essere indenizzati con compensi territoriali. Quando l'Austria invase la Serbia, non diede alcun compenso all'Italia che si chiamò fuori. I tedeschi avevano subito fiutato il pericolo dell'apertura di un nuovo fronte sulle Apli ed erano favorevoli a concedere all'Italia le città di Trento e Trieste. Gli asutriaci si rifiutarono di concedere il loro principale sbocco sull'Adriatico ponendo fine ad ogni trattativa. In questo periodo il Friuli viveva ancora in tranquillità anche se privo di unità territoriale: gran parte della Venezia Giulia era nelle mani degli austriaci e lo storico centro di Aquileia faceva parte dei territori dell'Impero. Pontebba era una piccola Berlino divisa tra una metà italiana ed una austriaca chiamata Pontafel. Tracce di questa divisione possiamo notarle ancora oggi sul territorio della piccola cittadina: nel paese infatti sono presenti due chiese una in stile italiano ed una in stile austriaco. In questo primissimo periodo in Italia cominciò a diffondersi un dibattito tra neutralisti ed interventisti. Questo primo perido fu però segnato dalla presenza di un interventismo a favore degli imperi centrali ovvero secondo alcuni l'Italia avrebbe dovuto in onore della vecchia alleanza dinfensiva entrare in guerra contro inglesi e francesi puntando tutto sulla conquista di Nizza, Savoia, Corsica, la Tunisia e l'Egitto. Tuttavia questo interventismo durò molto poco a causa della mancanza di ogni tipo di concessione da parte degli austriaci e delle evidenti difficoltà militari in cui si sarebbe trovato il paese constretto a confrontarsi su quattro fronti tra terra e mare.
D.Deotto
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