La caduta di Letta ha portato alla formazione di un nuovo
governo presieduto da Matteo Renzi, neosegretario del Partito Democratico, capo
dei “rottamatori” e da poco vincitore delle primarie.
Questa mossa è arrivata inaspettata perché il leader
fiorentino aveva sempre insistito sulla necessità di fare subito la riforma
elettorale ed istituzionale per andare al voto il prima possibile.
Ma perché Renzi ha deciso di prendere direttamente in mano
la situazione?
Ci possono essere diverse interpretazioni ma in tutti i casi
il segretario del PD si sta assumendo un bel rischio perché in caso di fallimento
egli vedrebbe drasticamente ridotte le sue possibilità di vincere le elezioni e
compromessa la propria leadership all’interno del partito.
Una prima interpretazione vede un Matteo Renzi costretto a
prendere le redini del paese dai suoi sostenitori più influenti. La situazione
nel paese si sta aggravando ed il governo Letta non si è dimostrato capace di
dare quella svolta di cui l’Italia ha bisogno. Toccherà quindi a Renzi
dimostrare di essere capace di venire a capo di una situazione molto complicata.
Una seconda chiave di lettura potrebbe essere la seguente.
In Italia esiste una spaccatura trasversale ai partiti tra
chi vorrebbe un sistema istituzionale simile a quello della Prima Repubblica e
chi invece vorrebbe accentuare il bipolarismo.
In questo caso Renzi e Letta stanno senz’altro su fronti opposti.
Il segretario del PD, infatti si sarebbe sentito
imbavagliato da un esecutivo avente obiettivi opposti ai suoi ed avrebbe così
deciso di ribaltare la partita a suo favore con il benestare di parte della
opposizione.
In una simile prospettiva, infatti, le divisioni partitiche
perdono valore e tutto si concentra attorno alla questione delle riforme
istituzionali. Può quindi succedere che si possa creare una certa sintonia tra
Renzi e Berlusconi mentre il rapporto Renzi-Letta degenera nonostante
l’appartenenza alla stessa area politica.
In quest’ultimo caso Renzi avrebbe preso le redini del
governo per assicurarsi una evoluzione in senso bipolare del sistema politico
italiano.
Un’altra interpretazione vede un Renzi preoccupato per la
posizione di svantaggio in cui si è venuto a trovare dopo la vittoria alle
primarie. Mentre infatti i suoi principali avversari (Berlusconi e Grillo) si
trovano alla opposizione, egli si trova ad essere il leader del principale
partito di governo.
Questa situazione sul lungo periodo avrebbe rischiato di far
diminuire i consensi del rottamatore in favore dei suoi avversari. Da qui la
scelta di giocarsi il tutto per tutto.
A prescindere da ogni possibile interpretazione alcune cose
sono comunque certe: ora Renzi si è assunto direttamente la responsabilità di
governo e si giocherà tutta la sua carriera politica in questi anni.
Prende in mano una situazione molto delicata e starà a lui
essere in grado di dare quella scossa al paese che tutti chiedono. Lo dovrà
fare nel contesto di un governo di coalizione avente la stessa maggioranza dei
precedenti governi. Questo significa che dovrà destreggiarsi tra gli stessi
ostacoli con cui ha avuto a che fare Letta e prima ancora Monti.
Renzi inoltre dovrà ben guardarsi dalla sinistra del suo
partito che mal tollera questo nuovo leader così diverso da quelli che sono gli
schemi tradizionali della sinistra italiana.
Egli dovrà guardarsi molto bene da Civati che appare molto
sofferente e sta solo aspettando l’occasione buona per una scissione. Ancora il
principale sconfitto alle primarie, Cuperlo, potrebbe covare sentimenti di
rivincita ed è pronto ad approfittare eventuali errori del suo segretario.
C’è inoltre da aspettarsi una opposizione ancora più serrata
da parte del M5S perché eventuali successi del nuovo governo potrebbero
significare un calo di consensi per Grillo.
L’establishment italiano sembra puntare su Renzi per venire a capo dei gravi problemi del paese ed egli dovrà dimostrarsi capace di
risolverli per non essere a sua volta rimosso dalla presidenza del consiglio
come è successo con Monti e Letta.
Tutti gli italiani si aspettano molto da questo giovane
leader che dovrà essere capace di realizzare tutto ciò che ha promesso negli
ultimi anni per evitare di essere inghiottito dalle opposizioni e dai suoi
numerosi avversari sia interni che esterni.
D.Deotto
D.Deotto
Io al momento ringrazierei Renzie per aver sostituito l'inutile sciura Ceci con una fighetta in blu....
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