mercoledì 11 giugno 2014

LA LEZIONE DELLE AMMINISTRATIVE


Si sono conclusi i ballotaggi per le elezioni amministrative e i risultati non sono stati uguali a quelli delle europee.
Alle elezioni del 25 Maggio gli elettori hanno consegnato un ampia maggioranza a Matteo Renzi tale da doppiare tutti i diretti concorrenti. Tutti si aspettavano che queste amministrative sarebbero state una passeggiata per il PD ma così non è successo. Sebbene la maggior parte dei comuni sia finita in mano al centro-sinistra, gli avversari hanno ottenuto risultati importanti in zone tradizionalmente considerate "rosse".
L'esempio più evidente è Livorno, storica roccaforte di sinistra, a sorpresa espugnata dal M5S del giovane Nogarin. Quello che si è consumata nella città toscana è stata una vera e propria rivoluzione a cui hanno preso parte personalità da sempre legate alla sinistra. Il direttore del Vernacoliere, giornale satirico locale, ha ammesso senza problemi di aver votato M5S per cambiare pagina e per contrastare il clientelismo dilangante. Nogarin è da considerarsi una eccezzionea nche tra i grillini: ha scelto una campagna elettorale d'opposizione al PD senza urlare e senza scendere in polemiche e per questo è stato premiato.
C'è un'altra roccaforte rossa espugnata: si tratta di Perugia. La città umbra, da sempre governata da PCI-PDS-PD è ora passata nella mani di Andrea Romizi, avvocato trentacinquenne iscritto a Forza Italia. La sua qualcosa è stata qualcosa di sorprendente ed inatteso. Romizi infatti non è una persona in televisione ma è stato un consigliere comunale che per anni si è battuto contro lo stapotere del PD nel capoluogo umbro. Egli ha sempre preferito occuparsi del territorio e della propria città non prendendo parte alle polemiche di partito a livello nazionale e gli elettori hanno deciso di premiare il suo attaccamento al territorio.
Qualcosa di simile è successo a Padova, altra città tradizionalmente rossa, che ha visto la vittoria del leghista Bitonici. Si tratta di un'altro personaggio molto simile a Romizi. Anch'èegli non ha mai voluto prendere posizione nelle polemiche nazionali tanto da guadagnarsi l'epiteto di "democristiano" non troppo lusinghiero dalle parti del carroccio. In realtà Bitonici ha preferito lavorare per il territorio concentradosi sulle tematiche dei cittadini. Già sindaco di Cittadella, egli si è sempre distinto per la sua battaglia contro l'immigrazione selvaggia e contro il degrado e la mancanza di sicurezza che da tempo contraddistingue la città veneta. Il suo atteggiamento coerente e e l'attaccamento al territorio è risultato l'arma vincente contro un Pd che ha schierato in campo l'artigileria pesante, facendo scomodare l'ex ministro Zanonato.
Un'altra roccaforte perduta è Potenza in cui la vittoria del candidato di Fratelli d'Italia Francesco Acquaroli è stata molto netta. La città, da vent'anni amministrata dal centro-sinistra, ha voluto un netto cambio di direzione e lo ha espresso favorendo un volto nuovo della politica.
Insomma la vittoria del PD alle amministrative c'è stata ma non così netta come ci si aspettava segno che il partito vive delle difficoltà nonostante la vittoria di Renzi alle europee. L'impressione generale è che il voto del 25 maggio sia stato più un atto di fiducia a Renzi che al suo partito. A livello locale il PD infatti dimostra di avere bisogno di una ristrutturazione radicale e di non riuscire a convincere completamente.
Il centrodestra, uscito malconcio dalle europee, risolleva un po' la testa ma tale risultato sarà utile solo se esso sarà capace di apprendere alcune fondamentali lezioni: il centrodestra può vincere solo dove si presenta unito. I candidati di Perugia e Padova si sono sempre tenuti ben distanti delle correnti e dalle polemiche di partito preferendo lavorare sul territorio per un programma alternativo e condiviso.
Il centrodestra ha vinto dove ha avuto il coraggio di presentare astri nascenti o comunque personalità non troppo compromesse con il recente passato. Romizi e Acquaroli per esempio sono due persone molto popolari che si sono fatti strada a colpi di preferenze.
Queste amministrative insegnato una cosa importante: hanno vinto le persone anzichè i partiti.
Chi è stato capace di presentare persone che si sono distinte sul territorio e che hanno presentato un programma amministrativo vicino alle esigenze dei cittadini ha vinto mentre chi ha preferito rimanere ancorato alle vecchie credenze ha perso. Tutti dovranno tenere in considerazione questo punto.

D.Deotto.


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