venerdì 18 aprile 2014

IL DEFICIT DEMOCRATICO DELL'UNIONE EUROPEA


Manca poco più di un mese alle elezioni europee e mai come in questa tornata elettorale la questione continetale è considerata rilevante.
Generalmente l'opinione pubblica non si è mai occupata troppo di tematiche rilevanti a livello europeo perchè le elezioni per il rinnovo del parlamento si sono sempre ridotte a dei semplici sondaggi sul consenso interno dei partiti del singolo paese.
Questa volta sembra che le cose vadano diversamente: i capigruppo dei vari schieramenti europei PPE, PSE, ALDE ed euroscettici sono più visibili che in passato ed i partiti nazionali fanno molti più riferimenti alla politiche pubbliche europee rispetto al passato.
Questo succede perchè la crisi economica ha messo in evidenza le debolezza dell'Unione e più o meno tutti sanno che il dibattito attorno all'europa sarà decisivo per il superamento della crisi economica.
Ma cosa c'è che non va nell'Unione?
L' Europa presenta oggettivamente dei deficit democratici sia dal punto di vista politico che economico.
La forma di governo europea viene tecnicamente definita governace multilivello e non si avvicina minimamente alle forme di governo tipiche degli stati nazionali.
In quasi tutte le nazioni occidentali c'è un parlamento eletto dai cittadini che detiene il potere legislativo, un governo che detiene il potere esecutivo e che è legato al parlamento da un rapporto di fiducia. In alternativa le forme di governo presidenziali prevedono un presidente eletto dal popolo ed un parlamento eletto che bilancia i poteri dell'esecutivo.
Niente del genere esiste in Europa: la Commissione Europea è nominata dagli stati membri e stessa cosa vale anche per il Consiglio. 
Il Parlamento Europeo, unica istituzione eletta direttamente dai cittadini, è privo di poteri rilevanti e spesso non esprime altro che pareri non vincolanti.
Ecco che si profila quindi il primo grande deficit dell'Europa: non esiste un modo per poter influenzare direttamente l'operato dell'Unione perchè l'unico organo eletto non ha reali poteri di influenza soprattutto sulla commissione che oggi come oggi ha i poteri di un esecutivo.
Per risolvere il problema si dovrebbe aumentare l'importanza del parlamento dando ad esso la facoltà di eleggere il capo della commissione. In questo modo la commissione godrebbe della fiducia del parlamento che potrebbe revocargliela nel momento in cui questa non rispettasse il mandato affidato dagli elettori. Solo con una mossa del genere l'Unione può recuperare quella fiducia che molti europei avevano in essa.
Il secondo deficit dell'Unione è in campo economico e va ripartito tra la mancanza di una politica fiscale comune ed i poteri limitati della BCE.
La mancanza di una politica fiscale comune è un punto molto importante: le politiche economiche infatti possono essere di tipo monetario e di tipo fiscale.
Le prime riguardano la gestione della quantità di moneta mentre le seconde riguardano più da vicino la spesa pubblica.
Un Europa incapace di coordinare la spesa pubblica dei vari stati è un'Europa debole incapace di implementare gli interventi strutturali necessari a risolvere le crisi economiche ed a migliorare la situazione dei paesi più disagiati.
Manca inoltre un coordinamento fiscale che imponga una tassazione simile su tutto il contiente: questo significa che si è andati nella direzione di una concorrenza fiscale anzichè di una convergenza. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: l'impoverimento del sud Europa in favore dei paesi del nord.
La mancanza di una politica fiscale comune fa il paio con una BCE debole non dotata di tutti i poteri che spetterebbero ad una banca centrale.
Il compito della BCE infatti risulta essere solo quello di "garantire la stabilità dei prezzi" vale a dire che secondo le attuali regole la banca centra ha l'eslusivo compito di mantenere bassa l'inflazione.
Si tratta di compiti molto riduttivi perchè una vera banca centrale come potrebbe essere, per esempio, la FED possiede molti più poteri come, per esempio, quello di stampare moneta, di fare politiche monetari espansive e di avere voce rilevante in capitolo nelle manovre di tipo fiscale.
Tutto questo non avviene in Europa determinado il desolante scenario di una moneta unica senza alcuna governance o comunque senza una governance adatta.
Colmare i due deficit democratici qui illustarti è l'unico modo per l'Unione Europa per riuscire a riconquistare una fiducia sempre più in erosione.
Un esecutivo più vicino alle preferenze degli elettori ed una banca centrale capace di fare vere politiche economiche sono l'unica opportunità di ripresa per il vecchio continente. 

D.Deotto

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