Venerdì 25 Aprile si è tenuta al cimitero di guerra inglese di
Adegliacco una commemorazione per i soldati inglesi ed americani caduti durante
la Seconda Guerra Mondiale in Friuli.
Presenti alla cerimonia il sindaco di Udine Furio Honsell,
il sindaco di Tavagnacco Mario Pezzetta ed il prefetto di Udine. Erano inoltre
presenti altri ufficiali ed ex combattenti dell’esercito e della brigata
Osoppo.
Si è trattato di un episodio significativo perché il
sacrifico delle truppe alleate in terra italiana viene quasi sempre messo in
secondo piano rispetto ai morti della resistenza.
Tutto ciò è molto scorretto dal punto di vista storico
perché i protagonisti principali della guerra in Italia furono proprio americani ed inglesi.
Senza nulla voler togliere ai combattenti della resistenza,
bisogna comunque ammettere che senza l’intervento alleato ogni
speranza di liberazione sarebbe stata vana.
Furono infatti gli alleati ad aiutare in maniera decisiva la
resistenza italiana e tutte le resistenze europee sia dal punto di vista
logistico che militare.
La resistenza francese, per esempio, fu ampiamente sostenuta
da americani ed inglesi ed il loro ruolo fu decisivo nel mantenere in vita un
movimento che altrimenti non avrebbe avuto alcuna speranza di vittoria. Stessa
cosa si può dire per la resistenza olandese, regolarmente rifornita dai
britannici.
L’importanza del ruolo alleato risulta evidente nel caso
della resistenza jugoslava: nel corso dell’ultima guerra mondiale esistevano
nei Balcani due distinti movimenti di resistenza: quello monarchico di Mihalovic e quello
comunista di Tito. Inizialmente gli inglesi finanziarono i monarchici
ed infatti fino al 1943 fu questo il movimento di resistenza più forte in
Serbia.
Nel 1944 gli inglesi cominciarono a vedere in Tito un comandante più
coerente con le necessità belliche ed iniziarono a finanziarlo a scapito dei
monarchici. Il risultato fu l’ascesa di Tito a leader incontrastato della
resistenza jugoslava.
L’aiuto alleato non si limitò al rifornimento ma fu decisivo
anche dal punto di vista militare: nessuna resistenza in Europa avrebbe mai
potuto sconfiggere da sola l’esercito tedesco meglio armato ed equipaggiato.
L’intervento militare anglo-americano indebolì e costrinse alla fuga
le truppe tedesche aprendo ampi spazi ai movimenti partigiani.
L’Italia non fece eccezione a questa regola: il movimento di
resistenza ricevette ingenti rifornimenti dagli alleati che gli permisero di
sopravvivere in un momento in cui la vittoria sembrava lontana.
L’intervento militare alleato risulto decisivo ai fini della
liberazione italiana: i partigiani infatti non avrebbero avuto alcuna
possibilità di vittoria in uno scontro aperto contro le truppe tedesche.
La vittoria in Italia arrivò quando nella primavera del 1945
gli alleati sfondarono la linea gotica dilagando nella pianura padana e
costringendo alla fuga le truppe tedesche.
Fu in questo momento che i
partigiani poterono scendere dalle montagne e liberare le città precedentemente
occupate dai tedeschi.
Il contributo logistico e militare alleato deve essere
quindi considerato determinante per la vittoria finale. La resistenza non
avrebbe avuto nessuna possibilità di vittoria senza la collaborazione con
inglesi ed americani.
Ammettere l’importanza del contributo angloamericano non
significa sminuire il ruolo della resistenza ma fare una precisazione storica
di notevole importanza nei confronti di chi vorrebbe strumentalizzare la festa
per la liberazione nazionale in chiave di gestione del consenso interno.
Se oggi noi viviamo in un paese libero è merito della
resistenza ma è parimenti merito degli alleati perché senza il loro decisivo
intervento nulla di tutto ciò sarebbe accaduto.
L'Italia dovrebbe prendere esempio dalla francia dove i morti della resistenza, quelli della Francia Libera di De Gaulle ed il sacrificio degli americani vengono ricodati tutti nello stesso giorno senza distinzioni di sorta.
D.Deotto
D.Deotto
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