Notizia di questi giorni è lo scandalo delle sedie destinate alla sede della Protezione civile in Friuli Venezia Giulia.
La Regione ha deciso di acquistare 108 sedie in alluminio al
prezzo di 100.000 euro per la Protezione Civile e tale spesa è subito balzata
all’occhio dei giornalisti regionali. Il Piccolo di Trieste ha subito messo in
evidenza questa notizia chiedendosi il perché di una spesa così elevata per
della banali sedie.
L’assessore alla sanità ha difeso questa operazione
sostenendo che gli operatori della PC operano in condizione di forte stress ed
hanno bisogno di equipaggiamento all’altezza e di ogni comfort per svolgere al
meglio le loro mansioni.
Sicuramente comprendiamo il grande stress a cui sono
sottoposti gli operatori e concordiamo sul fatto che debbano essere equipaggiati
nel migliore dei modi. La mancanza di equipaggiamento per le forze dell’ordine
e della protezione civile è senz’altro qualcosa di negativo che si ripercuote
sulla vita qualità della vita dei cittadini e che sul lungo periodo si genera
maggiore spesa rispetto a quella che si vorrebbe risparmiare.
Premesso questo andrebbero però sottolineate due cose.
Le sedie della protezione civile sono state acquistate dalla
azienda americana Herman Miller quindi queste sedie sono state importante al di
fuori del mercato comune.
Il nord est è notoriamente rinomato per la produzione di
sedie soprattutto vicino ad Udine esiste il distretto della sedia di Manzano
che proprio in questo periodo non se la sta passano particolarmente bene.
Che senso ha ordinare sedie negli Stati Uniti quando si
sarebbe potuto tranquillamente commissionarle in regione? La domanda non è
affatto stupida perché la Regione, anziché lanciarsi in una poco conveniente
avventura commerciale, avrebbe potuto tranquillamente riunire i produttori di
sedie del distretto di Manzano e commissionare loro la costruzione di 100 sedie.
In questo modo si sarebbe potuto usare i soldi pubblici in
maniera utile ed intelligente perché il distretto della sedia avrebbe avuto
lavoro ed avrebbe così tirato un sospiro di sollievo. Anche qualora nessuna azienda
manzanese avesse mai prodotto questo tipo di sedie, sarebbe stata l’occasione
buona per incentivare gli imprenditori a lanciarsi in un nuovo tipo di
produzione che, oltre al lavoro, avrebbe potuto significare innovazione di
prodotto e quindi nuovi mercati e guadagni.
Il secondo aspetto riguarda il prezzo delle sedie.
La regione ha speso circa 1000 euro per sedia per un totale
di 100.000 euro. Ebbene navigando su internet si scopre che la sedia Aeron by
Heman Miller è reperibile sui comuni siti di e-commerce ad un prezzo di quasi
la metà 589,99 dollari pari a circa 430 euro. Questo è il prezzo della singola
sedia quindi sarebbe lecito aspettarsi uno sconto per un ordine di 100 sedie.
http://www.madisonseating.com/aeron-chair-by-herman-miller-loaded-lumbar-carbon-wave-1-left.html
A questo punto risulta lecito chiedersi chi abbia condotto
la trattativa commerciale perché le regole del commercio vogliono che si
acquisti un prodotto alle condizioni più vantaggiose presenti sul mercato.
Questa regola dovrebbe essere ancora più valida quando si ha
tra le mani denaro pubblico che di questi tempi scarseggia.
Dunque la domanda che viene spontaneo porre è se la
trattativa sia stata o meno condotta ricercando le condizioni più vantaggiose.
Lascio ad ognuno di voi trarre le debite conclusioni.
Certo che l’immagine della Regione non esce proprio bene da
questo avvenimento.
Non solo le sedie sono state prodotto all’estero quando
avrebbero potuto essere prodotte a casa nostra ma nemmeno sono state acquistate
alle condizioni più vantaggiose possibili.
La Regione avrebbe potuto commissionare le sedie alle
aziende di Manzano con una tipica operazione di tipo keynesiano instaurando
così un ciclo virtuoso che avrebbe dato aria ad un settore che oggi soffre la
concorrenza globale e magari spendere pure di meno. In questo modo si sarebbe
speso poco e si avrebbe dato una mano ad altri friulani in difficoltà.
Invece si è optato per fare altro. In tempi di crisi sarebbe
forse il caso di manifestare maggiore solidarietà ed attenzione verso il
territorio.
D.Deotto
Nessun commento:
Posta un commento
scrivi la tua opinione...