mercoledì 30 luglio 2014

IL GRANDE BUSINESS DELL'IMMIGRAZIONE


Su questo blog abbiamo spesso affrontato il tema dell'immigrazione spendendo parole critiche per il modo in cui questo fenomeno è stato affrontato in Italia negli ultimi anni.
Spesso capita che chi faccia questo tipo di critiche venga accusato di razzismo oppure scarsa sensibilità nei confronti delle difficoltà di altri esseri umani ma ne siamo sicuri?
Siamo veramente certi che chi approva lo status quo non sia a sua volta animato da interessi non molto nobili?
Questa domanda non ce la siamo posta solo noi ma pure il quotidiano Repubblica che ha voluto andare più a fondo sulla questione immigrazione.
La costosa operazione Mare Nostrum, su questo blog più volte criticata, a cosa serve?
Secondo il quotidiano favorisce un business da 2 milioni di euro al giorno sulla pelle dei migranti: più ne arrivano e più alti sono i guadagni!
Generalmente gli immigrate che sbarcano dalle nostre coste illegalmente hanno già accumulato debiti con scafisti senza scrupoli, viaggiano in condizioni disumane, e spesso ricattati al loro arrivo dagli scafisti stessi. A questa situazione si aggiunge una inaccettabile speculazione sulla loro pelle da parte di aziende che si arricchiscono a spese dello stato.
Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, denuncia la presenza di un inaccettabile businnes dell'accoglienza gestito dalla Legacoop, dalle imprese di CL e dalle multinazionali. Le gare bandite dal viminale vengono aggiudicate con un ribasso medio del 30% sulla base d'asta. In ogni centro si tengono stipati per mesi un numero doppio o triplo di rifugiati a danno delle condizioni di vivibilità ma a vantaggio delle tasche dei gestori. E' infatti vantaggio di queste persone osptiare quanti più profughi possibile e per il più lungo tempo possibile al fine di aumentare i profitti. Ogni immigrato che mette piede in un centro di accoglienza ci costa 45 euro al giorno e lo stato arriva a spendere fino a 70 euro al giorno per i bambini. 
Gli aspiranti allo status di rifugiato sono la preda più ambita perchè i profitti sono più alti: come scrive Alessandra Ziniti su Repubblica: 
"Gli aspiranti allo status di rifugiato costituiscono la fetta più ghiotta della torta. Ecco perché quella che è diventata una vera e propria città di richiedenti asilo, il Cara di Mineo, ospitato nel "Villaggio degli aranci" prima abitato dagli ufficiali americani di stanza a Sigonella, è diventato il motore dell'economia di questa parte della provincia di Catania. Quattromila persone di 50 etnie diverse, il doppio della capienza, fruttano al "Consorzio Calatino Terre di accoglienza" la cifra di 50 milioni di euro all'anno". 
Le condizioni di vita in questi luoghi sono pessime a causa del sovraffollamento e della permanenza troppo lunga favorita dai gestori stessi. Per fare un esempio un giovane siriano in attesa da mesi di un permesso di soggiorno si è suicidato poche settimane fa perchè non reggeva più le sue condizioni di vita. 
Da parecchi mesi sulle pagine di questo blog chiediamo una revisione completa delle regole nell'ambito della gestione dell'immigrazione sia a livello di entrate che di politiche di integrazione. 
Facciamo ciò perchè perfettamente consapevoli che l'attuale stato delle cose non è nell'interesse dei cittadini e ancor di meno dei immigranti. 
Una legge sul modello australiano permetterebbe un accesso contrallato e selezionato al paese nonchè la possibilità di dare una reale assistenza senza sprecare denaro pubblico e senza causare ulteriori disagi a cittadini e migranti. 
Un modello di integrazione che metta al centro il rispetto per le altre culture senza però dimenticare il fondamentale rispetto delle nostre leggi, delle nostre tradizioni e della nostra cultura è l'unica strada perseguibile per una convivenza pacifica tra autoctoni ed immigrati. 
L'attuale stato delle cose non è governato da nessuna logica di carità o di comprensioni ma da vergognose logiche di profitto che non sono tollerabili in ubn paese civile. 
Potete reperire maggiori informazioni in questo link:  http://www.repubblica.it/cronaca/2013/12/19/news/migranti_business_da_due_milioni_al_giorno-73991727/

D.Deotto. 

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