Nei giorni 5,6,7 Settembre si è svolta a Palmanova la
rievocazione A.D 1615 Palma alle Armi una delle più grosse rievocazioni
storiche d’Italia.
L’evento nasce per ricordare la cruenta guerra di Gradisca
conflitto che si estese per tutta la pianura friulana nel autunno del 1615.
Sebbene Palmanova non venne mai attaccata, la rievocazione
simula un attacco asburgico alla cittadella di Palmanova.
La rievocazione, infatti, oltre alle sfilate in costume,
prevedeva anche la simulazione di diverse battaglie alle quali hanno
partecipato compagnie d’armi provenienti da tutta Italia.
La manifestazione ospitava anche delle bancarelle a tema
dove si vendevano prodotti tipici del seicento come l’idromele, costumi
storici, cappelli militari e balestre in miniatura.
Presenti anche balli, musiche tipiche e prodotti
enogastronomici locali.
La fortezza di Palmanova è stata ideata e realizzata da
Giulio Savorgnan. La prima pietra fu posata nel 1593 e pochi anni dopo fu
completata la realizzazione di questa fortezza a forma di stella.
Durante questo periodo la fortezza fu dotata di una doppia
cerchia di mura incluse cortine, baluardi, falsebraghe, rivellini ed un gigantesco
fossato che circondava la città. L’accesso alla fortezza era garantito da tre
porte rispettivamente in direzione Udine, Cividale ed Aquileia.
Nessuno ebbe mai il coraggio di attaccare direttamente
questa mastodontica fortezza: troppo alti i rischi di insuccesso e le perdite
sarebbero state elevate. Palmanova quindi ebbe più che altro una funzione di
dissuasione nei confronti dei nemici turchi ed austriaci o di chiunque cercasse
di invadere la Serenissima da est.
Nemmeno durante le guerre napoleniche si è combattuto
veramente a Palmanova. La fortezza cadde ripetutamente prima in mani austriache
poi francesi ma non ci furono mai vere battaglie.
Il primo vero assedio avvenne durante le guerre
risorgimentali: nel 1848 il generale Zucchi si sollevò contro gli austriaci
cacciandoli dalla città. Dopo la sconfitta delle truppe piemontesi, la fortezza
subì un assedio molto lungo ed alla fine ritornò in mani austriaci fino al 1866
anno dell’unità d’Italia.
Durante la Grande Guerra Palmanova divenne un ospedale da
capo e centro di rifornimento e smistamento per le truppe impegnate a
combattere sul Isonzo. Dopo la rotta di Caporetto la città fu incendiata
dall’esercito italiano in ritirata.
Rimessa in sesto dopo la fine della guerra, Palmanova
rischio di essere completamente rasa al suolo alla fine della Seconda Guerra
Mondiale. Solo l’intervento dell’arciprete Giuseppe Merlino fu capace di
mediare con i tedeschi impedendo così la distruzione della città.
Dal 1960 Palmanova è stata dichiarata monumento nazionale ed
ancora oggi si fregia di questo titolo.
I due eventi più famosi in città sono “1615 Palma alle
Armi”, di cui abbiamo già parlato, e che sisvolge abitualmente a settembre e la
Festa del Redentore che invece si tiene la seconda settimana di Luglio.
In tale occasione si celebra il giorno in cui il
provveditore generale della Serenissima Gerolamo Cappello, alla fine dei lavori
per la costruzione della fortezza nel 1602, fece innalzare sul pennone della
piazza il vessillo della Repubblica di Venezia. Segue la rievocazione ed alla
fine fuochi artificiali. In conclusione viene ammainata la bandiera.
D.Deotto
Nessun commento:
Posta un commento
scrivi la tua opinione...