mercoledì 10 settembre 2014

LA FORTEZZA DI PALMANOVA




Nei giorni 5,6,7 Settembre si è svolta a Palmanova la rievocazione A.D 1615 Palma alle Armi una delle più grosse rievocazioni storiche d’Italia.
L’evento nasce per ricordare la cruenta guerra di Gradisca conflitto che si estese per tutta la pianura friulana nel autunno del 1615.
Sebbene Palmanova non venne mai attaccata, la rievocazione simula un attacco asburgico alla cittadella di Palmanova.
La rievocazione, infatti, oltre alle sfilate in costume, prevedeva anche la simulazione di diverse battaglie alle quali hanno partecipato compagnie d’armi provenienti da tutta Italia.
La manifestazione ospitava anche delle bancarelle a tema dove si vendevano prodotti tipici del seicento come l’idromele, costumi storici, cappelli militari e balestre in miniatura.
Presenti anche balli, musiche tipiche e prodotti enogastronomici locali.
La fortezza di Palmanova è stata ideata e realizzata da Giulio Savorgnan. La prima pietra fu posata nel 1593 e pochi anni dopo fu completata la realizzazione di questa fortezza a forma di stella.
Durante questo periodo la fortezza fu dotata di una doppia cerchia di mura incluse cortine, baluardi, falsebraghe, rivellini ed un gigantesco fossato che circondava la città. L’accesso alla fortezza era garantito da tre porte rispettivamente in direzione Udine, Cividale ed Aquileia.
Nessuno ebbe mai il coraggio di attaccare direttamente questa mastodontica fortezza: troppo alti i rischi di insuccesso e le perdite sarebbero state elevate. Palmanova quindi ebbe più che altro una funzione di dissuasione nei confronti dei nemici turchi ed austriaci o di chiunque cercasse di invadere la Serenissima da est.
Nemmeno durante le guerre napoleniche si è combattuto veramente a Palmanova. La fortezza cadde ripetutamente prima in mani austriache poi francesi ma non ci furono mai vere battaglie.
Il primo vero assedio avvenne durante le guerre risorgimentali: nel 1848 il generale Zucchi si sollevò contro gli austriaci cacciandoli dalla città. Dopo la sconfitta delle truppe piemontesi, la fortezza subì un assedio molto lungo ed alla fine ritornò in mani austriaci fino al 1866 anno dell’unità d’Italia.
Durante la Grande Guerra Palmanova divenne un ospedale da capo e centro di rifornimento e smistamento per le truppe impegnate a combattere sul Isonzo. Dopo la rotta di Caporetto la città fu incendiata dall’esercito italiano in ritirata.
Rimessa in sesto dopo la fine della guerra, Palmanova rischio di essere completamente rasa al suolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Solo l’intervento dell’arciprete Giuseppe Merlino fu capace di mediare con i tedeschi impedendo così la distruzione della città.
Dal 1960 Palmanova è stata dichiarata monumento nazionale ed ancora oggi si fregia di questo titolo.
I due eventi più famosi in città sono “1615 Palma alle Armi”, di cui abbiamo già parlato, e che sisvolge abitualmente a settembre e la Festa del Redentore che invece si tiene la seconda settimana di Luglio.
In tale occasione si celebra il giorno in cui il provveditore generale della Serenissima Gerolamo Cappello, alla fine dei lavori per la costruzione della fortezza nel 1602, fece innalzare sul pennone della piazza il vessillo della Repubblica di Venezia. Segue la rievocazione ed alla fine fuochi artificiali. In conclusione viene ammainata la bandiera. 

D.Deotto

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