lunedì 22 settembre 2014
UDINE E LA SCELTA DELLA CLASSE POLITICA
La crisi è arrivata anche in Friuli e a Udine, in quel nord est che fino a pochi anni fa' riusciva a piazzare gran parte dei suoi giovani e, tutto sommato, non aveva grandi problemi di disoccupazione.
La prola crisi deriva dal greco krisis e nella cultura cinese è conosciuta con il termine wei ji.
Curiso che in entrambe le antiche culture essa voglia dire sia pericolo che opportunità.
La crisi infatti rompe un equilibrio consolidato e costringe le persone a prendere delle decisioni, le quali comportano sempre un rischio perchè non si può sapere prima se saranno corrette.
La crisi economica ha rotto un equilibrio bene o male accettato presente in tutto il nostro paese e quindi anche nella nostra città.
Una differenza importante rispetto al recente passato sta nella selezione della classe politica: fino a pochi anni fa' i nominati non facevano nessuno scandalo era possibile selezionare un candidato sindaco, un presidente delle regione o addirittura un capo di governo attraverso accordi sotteranei tra poche persone. Oggi un'azione del genere non è più accettata e genera in automatico malcontento.
Non riconoscere questo cambiamento e persistere ad usare i metodi del passato significa condannarsi alla sconfitta ed alla impopolarità.
Abbiamo avuto l'esempio durante le elezioni del 2012 quando una classe dirigente stanca e vecchia, nonostante gli avversari non godessero di buona salute, è risultata comunque impopolare agli occhi delle persone che l'hanno bastonata indirizzando altrove le proprie preferenze.
Chi oggi pretende di poter scegliere, per esempio, un candidato sindaco con accordi sotteranei oppure prelevandolo e spostandolo da un posizione di potere ad un'altra dimostra di avere scarsa compresione della realtà. Oggi non servono più vecchi politici di professione oppure leadership basata esclusivamente sul carisma. Servono persone, di qualunque estrazione sociale, capaci di essere popolari e di attrarre voti. Servono persone capaci di comprendere i bisogni delle persone che oggi più che mai sono perse ed impaurite. Servono quindi volti nuovi, preparati e motivati a rappresentare la società.
Serve un politica capace di proporre soluzioni concrete ai bisogni dei cittadini e non discussioni riguardanti le poltrone e la spartizione del potere.
Chi oggi vuole anche solo provare a vincere le elezioni deve dimostrare questo in caso contrario sarà surclassato dagli avversari.
Più che chiedersi perchè una persona ha vinto con una certa percentuale oppure accontentarsi di aver perso con "una percentuale decente" sarebbe il caso di chiedersi perchè più della metà della popolazione, anche in città, non è andata a votare.
Mai come oggi è necessario per risollvere le sorti di questa città di questa regione un netto cambio di mentalità: oltre ad un progetto preciso serve una selezione democratica della leadership (primarie) ed entrare nell'ordine di idee che non conta tanto da dove uno proviene ma dove è capace di arrivare.
D.Deotto.
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